|
|
|
Anno Corrente Archivio 2023 Archivio 2022 Archivio 2021 Archivio 2020 Archivio 2019 Archivio 2018 Archivio 2017 Archivio 2016 Archivio 2015 Archivio 2014 Archivio 2013 Archivio 2012 Archivio 2011 Archivio 2010
|
|
Panettoni di Natale: il bene corre su una bici speciale
Un altro Natale da vivere insieme e una nuova opera di solidarietà da realizzare aprendo il panettone della tradizione, che l’associazione Con Andrea propone, quest’anno, in tre versioni: Il Golosone, Ciocco Caffè, Il Signor Moscato. Il ricavato sarà destinato a un progetto che ha radici in Gavirate: “Una bici in comune… una bici per tutti”. L’obiettivo? Acquistare e rendere disponibile a chiunque una speciale bicicletta per muoversi in libertà con bambini, ragazzi e adulti in sedia a rotelle. La bici, a pedalata assistita ed equipaggiata con motore elettrico, è infatti progettata per trasportare persone con la propria carrozzina, rendendo sicura e confortante l’esperienza del passeggero e del guidatore. Un segno di attenzione per chi è più fragile. E un’opportunità, semplice e concreta, di autentica inclusione. Per avvicinare il traguardo, assieme al panettone, è poi disponibile una speciale bottiglia di spumante “10 90 Con Andrea”. E allora auguri! E un immenso grazie fin da ora.
|
|
|
|
|
|
Una bella storia di giovani che vivono la generosità
Da "In Cammino", dicembre 2024
Quando hai davanti un terreno fertile, che continua a produrre frutti copiosi, e hai il privilegio di assistere a questo rigoglio, allora dentro di te nasce il desiderio di provare a metterti in gioco e di vivere questa esperienza appagante in prima persona. Federico Fazzini, “Chicco’ per tutti, 30 anni, cuoco, dal 2009 vive appieno il significato del donare, come motore vitale: la sorgente di questo bisogno è sgorgata da suo fratello Andrea che in giovanissima età “ha raggiunto i piani alti del Cielo”, sottolinea con un sorriso confortante. È lui che ispira, che indica le strade ai famigliari verso chi ha necessita. Basta saper tendere le orecchie del cuore e, uno dopo l'altro, i progetti vengono portali a termine in ogni dove. È in quel “con ’, inserito nel nome dell’associazione “Con Andrea”, che sta la chiave di questo flusso di generosità. Non si cercano i bisogni: arrivano e nel nome di Andrea, si accolgono. Così Andrea continua ad essere fra noi e a stimolarci a vivere una vita piena, ad assaporare quella gioia che si prova nel fare felici gli altri. Federico ha avuto un'ottima scuola. “Nel nostro archivio ci sono progetti di cui avevamo dimenticato la realizzazione”, spiega con quel sorriso coinvolgente che lo caratterizza. E perché non mettersi lui a cominciare con un piccolo progetto? L'animo è talmente rodato che la voglia sorge spontanea. Perché non fare nulla per il reparto di cardiologia dell’ospedale di Circolo di Varese, che la sua famiglia conosce molto bene e ho avuto modo di frequentare e di apprezzare per la sua umanità? “Gli operatori prima guardano la persona, in seguito il malato”, afferma. Sarebbe una forma di gratitudine. Così con l'amico Luca si rivolge direttamente alla primaria Battistina Castiglioni, alla quale espongono i loro piani. La dottoressa coglie l'entusiasmo dei ragazzi e dopo un’indagine individuala mancanza di colonnine multiparametriche per approfondire le analisi dei pazienti. E colonnine siano! Parte immediatamente il progetto: offrire magliette e felpe con un disegno particolare di Luca, tatuatore. Taglie dalla XS alla XXL, coprendo tutte le misure. Ed è qui che il gesto assume un significato di condivisione: sono tanfi i loro amici: un movimento di giovani, raggiunti tramite Instagram e altri social, che risponde positivamente. “Ricordo che un giorno ho visto in giro per Varese due ragazzi che indossavano le nostre felpe - osserva Federico - Non li conoscevo ed ero felice. Qualche nostra maglietta ha raggiunto l'Australia”. Federico, prima di consegnare le tre colonnine, ho dovuto affrontare la fase della burocrazia, “ma ero felice perché riuscivo ad aiutare a modo mio gli altri', aggiunge. Così è giunto il momento ufficiale della consegna. “Ho tirato un sospiro di sollievo. In quel momento ho capito che senza i se e senza i ma, si riesce a ottenere i propri obiettivi”, continua. Quel giorno, nel reparto di cardiologia erano presenti i dirigenti dell'ospedale, la primaria, i medici, la caposala, le infermiere. Tutti. L'elogio e il ringraziamento sono arrivati calorosi a quei giovani che hanno vissuto l'altruismo. Federico si è arricchito, ha acquisito sicurezza e la capito che quel terreno fertile, coltivato dai genitori e dai famigliari, è anche suo. "Sono nati nuovi incontri, nuove amicizie che generano in me la felicità di aiutare. E ora? Nessun problema, la via è già stata indicata: contribuire all'acquisto di una bicicletta elettrica e assistita per persone con disabilità da offrire al Comune perché persone in difficoltà, accompagnate, possano godere della bellezza della pista ciclabile e delle vie della nostra città. A Natale saranno disponibili panettoni e bottiglie di vino”. Il motore comincia a scaldarsi. “E’ il disegno di Qualcun altro che mi ispira, tramite mio fratello Andrea, a cui sento di dire di sì”, conclude Federico con un sorriso radioso. Federica Lucchini
|
|
|
|
|
|
Bomboniere: "Una vita non vissuta per gli altri non è vita"
Tutto nasce da un incontro. In primis il nostro incontro con l’associazione con Andrea, un abbraccio meraviglioso dal quale è nata un’amicizia vera che ha permesso di ideare e plasmare il progetto delle bomboniere. L’incontro con Ginevra e Pedro che abbiamo sostenuto nel primo progetto a favore di un centro socio educativo per minori in Paraguay. L’incontro con le persone stupende che hanno deciso di sceglierci per il loro matrimonio o per il battesimo, comunione, cresima dei loro figli. E adesso abbiamo avuto un altro incontro: suor Raffaella Pironti, infermiera missionaria che è per l’ospedale del Ciad dove opera, un faro di amore, compassione e altruismo. La sua vita è una testimonianza di dedicazione al servizio degli altri ed è per questo che abbiamo deciso di abbracciare con la nostra associazione il suo desiderio. Proprio per questo motivo il ricavato delle bomboniere 2024-2025 verrà devoluto alla creazione di una rete idrica che collegherà direttamente il pozzo di acqua presente nel giardino dell’ospedale di suor Raffaella a nuovi lavandini all’interno di ogni ambulatori. Attualmente il personale deve occuparsi di reperire l’acqua dal pozzo, depurarla e inserirla all’interno di rudimentali bidoni posti negli ambulatori. I primi ambulatori saranno quelli di maternità e pediatria che ne necessitano maggiormente. Cosa c’è di più grandioso che donare la propria vita agli altri, in particolare ai più piccoli? Solo insieme possiamo creare "un qualcosa di straordinario, oltre l'ordinario" e dare un seguito alle speranze di persone che, probabilmente, da sole non ne avrebbero. Dedicare del bene porta a del bene, perché quindi farne a meno? Clarissa ed Emanuele
|
|
|
|
|
|
Torna “Olio per olio”: la luce della Chiesa nel buio della Siria
Olio d’oliva per le famiglie che vivono ad Aleppo, città della Siria martirizzata da un conflitto senza fine e devastata da calamità naturali che hanno raso al suolo quartieri e interi villaggi. Olio d’oliva, segno di carità e simbolo di una speranza che non si arrende. Pane e olio sulla tavola, per tornare a credere in un futuro diverso. La necessità di aiuti alimentari è oggi, se possibile, ancora più drammatica, anche per l’aumento vertiginoso dei costi, insostenibili per chi è sopravvissuto ai bombardamenti, al crollo delle abitazioni e deve affrontare povertà e fame. Ancora una volta desideriamo condividere l’appello e l’opera missionaria di padre Bahjat Ksrakach e dei religiosi francescani di Aleppo, raccogliendo attraverso la distribuzione di queste bottiglie risorse che saranno utilizzate per tendere una mano a chi è nel bisogno, per aiutare le persone a rialzarsi e a proseguire il cammino della vita. "La mia Aleppo che chiede pace"
di padre Bahjat Karakach
Le voci dei ragazzi risuonano nel cortile della parrocchia di San Francesco, nel quartiere di Al-Aziziyeh, dove è in corso l’oratorio estivo. Una piccola oasi di serenità nel cuore di Aleppo, dove i piccoli, più di tutti gli altri, vivono sulla propria pelle la sofferenza di una città martoriata: una guerra che dopo tredici anni non può ancora dirsi conclusa e il terremoto devastante del febbraio 2023, che non smette di tenere svegli di notte molti di loro. A oltre un anno dal sisma, ci sono bambini che non riescono a dormire da soli. In questi mesi la violenza ha varcato più volte il confine del Paese e tutti noi ci sentiamo ancora più insicuri. La gente è sfiduciata, non riesce a scorgere un futuro. La Siria è sempre più dimenticata dalla comunità internazionale: all’inizio di quest’anno lo stesso Programma alimentare mondiale dell’Onu ha tagliato i suoi interventi di assistenza affermando che non ci sono più fondi, ma i bisogni della gente non fanno che aumentare. Dopo il terremoto, poi, mancano le case agibili e il prezzo degli affitti è raddoppiato. Affittare un appartamento costa più del valore di uno stipendio mensile medio, e in molti purtroppo si trovano senza un tetto sulla testa. Dal sistema scolastico alla sanità, le istituzioni non riescono a garantire il funzionamento dei servizi di base. E se ci si ammala, non si può contare su un sistema di welfare: le cure mediche si pagano, un intervento chirurgico ha costi vertiginosi. Come sopravvive allora la gente? Grazie alle rimesse dei parenti all’estero: ormai praticamente ogni famiglia ha almeno un membro che è emigrato. E poi attraverso il supporto di ong e istituzioni umanitarie. Oggi l’80% dei siriani ha bisogno di qualche forma di aiuto esterno. Noi, come Chiesa, siamo in prima linea su diversi fronti di assistenza materiale, dalle forniture di pasti al sostegno ai giovani fino alla ricostruzione delle case danneggiate. Diverse nostre iniziative escono dalle mura della chiesa e raggiungono tutti i siriani, senza distinzioni confessionali. Abbiamo alcuni progetti nei quartieri a maggioranza musulmana che erano stati occupati dai miliziani e dove oggi dilagano miseria e degrado. Oltre all’aiuto materiale, portiamo avanti interventi di sostegno psicologico per bambini orfani, abbandonati o figli di ex combattenti, anche attraverso attività artistiche e sportive. E poi lavoriamo per l’alfabetizzazione: ci sono donne che non sapevano leggere e oggi frequentano l’università. Piccoli segni di cambiamento che portano una ventata di speranza nel contesto di fatica e preoccupazione. La Chiesa oggi rappresenta una luce in mezzo all’oscurità. Ormai noi cristiani siamo pochi, eppure, a fianco del lavoro pastorale ordinario e del servizio sociale per aiutare i siriani a vivere con dignità, portiamo avanti un impegno educativo e di riconciliazione che rappresenta un investimento importante per il futuro della società. Lavorare insieme, dal basso, è un modo per abbattere il muro della diffidenza e ricostruire le relazioni. I ragazzi poi sono incredibilmente vivi e pieni di energia. Sono loro il cuore della nostra parrocchia: seguono il catechismo, i gruppi scout, gli interventi di sostegno psicologico per i più piccoli. Di fronte a nuovi progetti si dimostrano sempre pronti a entusiasmarsi e a impegnarsi in prima persona, nonostante le loro vite siano molto complicate. Tutti, anche chi prosegue negli studi, devono trovarsi un impiego, magari informale, per aiutare la famiglia: danno ripetizioni scolastiche, fanno lavoretti occasionali. Non vogliamo essere per sempre mendicanti di aiuti e abbiamo gli strumenti per ricostruire il nostro Paese, ma è necessaria una soluzione alla crisi a cui deve contribuire anche la comunità internazionale, che a volte sembra disinteressata a stabilizzare il nostro territorio. I siriani sono esausti della guerra, vorrebbero voltare finalmente pagina.
|
|
|
|
|
|
Nel "guardaroba" dei bimbi di Aleppo
Immagini che raccontano più di mille parole, gesti che avvicinano, volti e sorrisi che commuovono. Sono le immagini arrivate da Aleppo, la città martire della Siria, ferita dalla guerra, dal terremoto, da epidemie, dal gelo di un altro inverno vissuto tra le macerie. Le immagini dei bambini e delle loro mamme accolti da Nadine e dai volontari nel “guardaroba” della parrocchia di padre Bahjat Karakach. Con Andrea, attraverso la distribuzione dei panettoni a Natale, abbiamo contribuito a rendere possibile il dono di abiti, giacconi, scarpe. Un gesto semplice e concreto, segno di una irriducibile speranza. Oggi, con la stessa semplicità, desideriamo dire grazie a tutti voi e continuare a sostenere la presenza e l’opera dei padri francescani in Siria. (Fotografie nella sezione Gallery)
|
|
|
|
|
|
"Vostri figli in Cristo". Una lettera dall'India
Condividiamo con semplicità la lettera che abbiamo ricevuto dai bambini dell’orfanotrofio di Rourkela, in India, a cui sono stati devoluti gli aiuti raccolti attraverso la distribuzione di arance e clementine nel periodo natalizio. Ancora grazie a tutti.
Stimati Padre e Madre in Cristo, buon Natale a voi da noi bambini e dai nostri parenti. Vi ringraziamo tantissimo con tutto il cuore per la vostra gentilezza e il vostro grande aiuto. Stiamo bene grazie a Dio Onnipotente e per la vostra generosità verso tutti noi bambini, che così abbiamo cibo da mangiare, vestiti da indossare e libri su cui studiare acquistati con i soldi che voi inviate con la vostra generosità. È una grande benedizione per noi durante tutta la nostra vita. Siamo molto fortunati per la vostra generosità e il vostro grande aiuto per la nostra vita futura. Vi promettiamo che cercheremo di studiare bene nella nostra vita per costruire buon futuro. Mentre ringraziamo Dio Onnipotente e voi per il vostro aiuto caritatevole, vi ricordiamo sempre, ricordiamo la vostra famiglia e i vostri amici nelle nostre preghiere quotidiane. Ancora una volta, vi ringraziamo molto per il vostro grande aiuto e vi auguriamo un buon Natale e un felice anno nuovo. Grazie mille. I vostri figli in Cristo
|
|
|
|
|
|
|
|